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Crisi e trasformazioni nel XIV secolo

 

 

Durante il XIV secolo la popolazione europea continuò a crescere, ma la produzione agricola non riuscì a tenere il passo. A causa dell’impossibilità, con i mezzi dell’epoca, di dissodare nuovi terreni e dell’eccessivo sfruttamento dei campi, si assistette a periodi di carestia che portarono a un elevato tasso di mortalità.

 

 

contadini, rimasti senza mezzi di sostentamento, iniziarono a trasferirsi nelle città, ormai diventate sovraffolate e con condizioni igieniche pessime. Le autorità cittadine cercarono, dunque, di bloccare l’immigrazione. Inoltre, nel 1348 un’epidemia di peste bubbonica si diffuse in Europa, nella quale trovò la morte un terzo della popolazione.

 

 

La crisi portò tuttavia a una serie di cambiamenti: in agricoltura, ci fu la diffusione dell’allevamento delle pecore, la nascita di colture specializzate e dei contratti di mezzadria. I mercanti più intraprendenti, invece, riuscirono a trarre vantaggio dalla minore concorrenza concedendo prestiti e riscuotendo gli interessi. Nacquero così le prime banche (soprattutto a Firenze) che si arricchirono a scapito della maggior parte delle corporazioni.

 

 

Nel frattempo vi furono sostanziali cambiamenti nella navigazione: furono introdotti nuovi strumenti come la bussola e le carte nautiche, il vento iniziò a essere sfruttato in maniera più efficace, le navi divennero più potenti e veloci (galea, cocca, caravella). Grazie ai progressi della navigazione e allo sviluppo dei commerci, crebbe l’interesse per la geografia e si posero le basi per la successiva scoperta dell’America.

 

 

Dal punto di vista artistico, ci si allontanò dalla visione dell’arte come strettamente legata alla religione cristiana, i cui unici detentori erano i monaci. A partire dal XIV secolo, invece, si diffuse una cultura laica che mise l’uomo al centro, non più schiacciato da un Dio opprimente e giudicante. La vita non fu più considerata solo come un momento di passaggio in attesa dell’Aldilà, ma come un’opportunità da cogliere. Questa nuova mentalità prende il nome di Umanesimo ed è contrassegnata da una riscoperta dei classici latini e greci. In architettura e nell’arte si ricercano l’ordine, la simmetria e la prospettiva e gli umanisti vengono protetti dai signori più importanti (mecenatismo).

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