[]
La tua selezione corrente
asset(s) Asset
Il tuo preventivo 0

La tua selezione

Cancella la selezione
{"event":"pageview","page_type1":"news","page_type2":"news_case_studies","language":"it","user_logged":"false","user_type":"ecommerce","nl_subscriber":"false"}

Società e cultura nel XIII secolo

 

 


Il XIII secolo è contrassegnato dallo sviluppo economico, diffuso in tutta Europa. A seguito della fine delle invasioni, le innovazioni in campo agricolo portano a una crescita generale della produzione agricola, della popolazione, dei commerci e dell’artigianato.

 

 

I nuovi centri del commercio sono la Lega Anseatica, associazione di circa 80 città portuali tra il Mar Baltico e il Mare del Nord e le Fiandre, zona dell’attuale Belgio che diventa un importante centro di scambio tra l’Europa settentrionale e meridionale. Si assiste, anche a seguito della fine delle invasioni, a una ripresa dei commerci con l’Oriente attraverso la via della seta, senza l’intermediazione degli Arabi. Il commercio, in particolare, inizia a svilupparsi con la creazione delle fiere, diverse dai semplici mercati perché a cadenza annuale o semestrale e dal respiro internazionale.

 

 

I mercanti, col tempo, diventano sempre più ricchi e perfezionano le loro tecniche economiche. Nascono così le commende e si tornano a coniare le monete d’oro e d’argento (il fiorino a Firenze, lo zecchino a Venezia) al posto del baratto. Alcuni mercanti lavorano per il consumo locale, altri per l’esportazione. Il lavoro si svolge in bottega, dove l’artigiano lavora con la sua famiglia e con gli apprendisti. Nascono, in questo periodo, le corporazioni o arti, associazioni che difendono gli interessi di ciascun settore, stabiliscono i prezzi delle merci, i salari degli apprendisti e il numero di coloro che possono aprire una bottega.

 

 

La ripresa economica favorisce la diffusione della scrittura. Nella prima parte del Medioevo, il diritto era perlopiù consuetudinario e non si ricorreva alla scrittura per stringere rapporti di vassallaggio o per affidare un feudo. Dopo l’anno Mille, invece, occorrono sempre più documenti scritti per i commerci e per l’amministrazione dei Comuni. Nascono così le prime università pubbliche e laiche (a Bologna, Parigi e Napoli) dove si studia teologia, diritto e medicina con lezioni tenute in latino. Con l’aumento dell’alfabetizzazione, soprattutto tra i laici, si diffondono i libri e si comincia a scrivere in volgare (con scrittori quali Dante, Petrarca, Boccaccio), mentre la lingua ufficiale rimane il latino.

 

 

Da un punto di vista politico, il Duecento è segnato da un clima generale di violenze. Le famiglie nobili, infatti, rappresentanti delle magistrature comunali, si scontrano tra loro per ottenere la supremazia. Per cercare di mettere fine a tali dispute, si istituisce la figura del podestà, in carica per un anno ed estraneo alle lotte e alle fazioni. Anche la borghesia, arricchita grazie all’artigianato e al commercio, non accetta più di lasciare il potere in mano ai nobili. Si creano, quindi, i primi partiti politici chiamati Società del popolo, spesso guidati da un Capitano del popolo e si assiste a violenti scontri politici non solo tra il partito dei nobili e il partito del popolo, ma anche tra il partito guelfo e il partito ghibellino.

Articoli Correlati

Bridgeman Images è orgogliosa di annunciare la rappresentazione dell'Archivio di Joseph McKenzie, una vasta collezione fotografica del "padre della fotografia scozzese moderna".
Bridgeman Images è lieta di annunciare i vincitori dei Book Cover Awards 2024.
Bridgeman Images è lieta di rappresentare con l'artista ungherese Tamás Galambos (n. 1939). La sua pratica incorpora temi della Pop Art e dell'arte folcloristica, coinvolgendo il suo pubblico attraverso narrative uniche nel loro genere.