Published 01/11/2018
Dopo l’anno Mille, la società europea entrò in una straordinaria fase di espansione economica e culturale, accompagnata da un forte incremento demografico. Nacquero così gli elementi inconfondibili dell’identità culturale europea: il ruolo delle città, l’affermazione dello spirito mercantile e imprenditoriale, la diffusione delle scuole e delle università, l’affermazione delle lingue neolatine e germaniche e l’unità religiosa cristiana.
La rinascita economica riguardò in modo particolare l’agricoltura. Vennero infatti introdotti l’aratro pesante, il collare da spalla per il cavallo e il giogo per i buoi e si diffuse la pratica della semina differenziata e della rotazione triennale: il campo veniva diviso in tre parti, due delle quali venivano coltivate mentre la terza era lasciata a riposo (maggese).
La fine delle invasioni, associata all’aumentare delle risorse alimentari, segnò un sensibile aumento demografico, preparando le condizioni per lo sviluppo e la ripresa delle attività artigianali e commerciali.
Il commercio aveva luogo nella città, caratterizzata dal palazzo pubblico (sede del potere politico) dalla chiesa principale, dalle piazze (dove si svolgevano i mercati e i principali eventi religiosi) e dalle torri nobiliari. Si venne così a creare una civiltà urbana, nella quale assunse importanza la cosiddetta borghesia urbana, costituita da mercanti, artigiani, notai e banchieri.
In parallelo, nacquero numerosi movimenti e veri e propri ordini religiosi tra cui l’ordine francescano che, fondato da Francesco d’Assisi, seppe incarnare il bisogno di spiritualità del mondo cristiano.
A livello politico, nel 1215 il sovrano inglese Giovanni Senza Terra fu costretto a concedere ai feudatari la Magna Charta Libertatum (Grande Carta delle Libertà), mettendo così le basi per la formazione del primo Parlamento. L’atto, infatti, limitava fortemente il potere del re, obbligandolo a prendere le decisioni più importanti solo dopo aver chiesto il consenso della Camera dei Lord, un’assemblea composta dai nobili e dall’alto clero. Nel 1341 alla Camera dei Lord si affiancò la Camera dei Comuni, composta dai membri della piccola nobiltà e della borghesia.
Si diffuse inoltre l'intolleranza religiosa: ne sono testimonianza le crociate contro il mondo musulmano, l’ostilità verso il mondo bizantino, verso gli Ebrei e verso i movimenti ereticali. In particolar modo, i rapporti tra Bizantini e Latini d’Occidente furono sempre più ostili e ambigui, segnati dall'insanabile rottura delle due Chiese, avvenuta nel 1054 (Scisma d’Oriente).
Pur essendo entrambi cristiani, essi si differenziavano infatti per lingua e riti liturgici: i Bizantini, eredi della cultura classica e cristiana di lingua greca, consideravano “barbari” i cristiani d’Occidente, mentre quest’ultimi accusavano i Bizantini di essere un popolo decadente. Lo scontro più violento si ebbe nel 1204, con la IV crociata, quando i Crociati saccheggiarono Costantinopoli.