Published 01/11/2018
La società feudale
Il feudalesimo è il sistema politico, economico e sociale caratterizzante del Medioevo, basato sul meccanismo del vassallaggio a cui Carlo Magno ridiede vigore per assicurarsi il controllo dei territori conquistati e per contenere la nobiltà franca.
Per vassallaggio si intende il rapporto di dipendenza che intercorre tra il signore e i suoi vassalli. In cambio di un feudo o beneficio (nella maggior parte dei casi un possedimento terriero), il vassallo assicurava al signore il suo sostegno militare.
Il rapporto di vassallaggio non era un semplice contratto, ma un vero e proprio rito che non poteva essere violato e che presentava elementi religiosi, tra cui il giuramento di fedeltà e la conseguente investitura. Al termine, il vassallo entrava in possesso di un feudo come usufruttuario, mentre la proprietà era conservata da colui che faceva la concessione.
La diffusione del sistema feudale determinò la nascita di una nuova organizzazione politica e sociale, che culminò intorno all’anno Mille. Oltre ai feudatari maggiori (conti, marchesi, duchi, vescovi), vassalli diretti dei sovrani, si formarono una schiera di feudatari minori, i valvassori (dal latino vassi vassorum - vassalli dei vassalli) i quali, a loro volta, nominavano i valvassini.
Se, in origine, il feudo era revocabile, nel tempo se ne consolidò l’ereditarietà di padre in figlio (anche grazie al capitolare di Quierzy emanato da Carlo il Calvo nell’877), estendendo tale concessione anche alle funzioni amministrative a cui era legata la concessione delle terre.