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L’Età Carolingia

L’Età Carolingia è un periodo storico che va dall’VIII al IX secolo, ma che ha le proprie radici già nel VI secolo, quando i Franchi, un popolo germanico sulle rive occidentali del Reno, partì alla conquista di un territorio oggi comprendente la Francia nord-orientale, il Belgio, l’Olanda e buona parte della Germania centro-occidentale.


A partire da tali estesi e ricchi domini, Pipino di Herstal (detto anche “il Giovane”) fondò, nel 688, una dinastia destinata a prendere nome di carolingia dal figlio, Carlo Martello, eroe della Cristianità poiché capace di infliggere la prima battuta d'arresto all'inarrestabile avanzata araba nella battaglia di Poitiers (732).

 

 

Nel 750 Pipino il Breve, figlio di Carlo Martello, ottenne dal papa il riconoscimento di re dei Franchi, avviando così un'alleanza con la Chiesa di Roma destinata a consolidarsi. Per proteggere il Pontefice, il successore Carlo Magno scese in Italia e sconfisse definitivamente i Longobardi nel 774 con l'espugnazione di Pavia. Rinfrancato dalla conquista dell'Italia centro-settentrionale, Re Carlo volse la sua attenzione a sud-ovest e ad est, arrivando a possedere sotto il suo dominio, nell’VIII secolo, un Regno che spaziava dai Pirenei al Danubio e dal Mar del Nord al Lazio. Nessun imperatore cristiano, dopo Giustiniano, era mai riuscito in tale impresa e il Papa Leone III, capendo l’eccezionalità della situazione, lo incoronò Imperatore durante la notte di Natale dell’800 d.C.

 

 

L’Impero Carolingio (il cui nome fu ben presto convertito in Sacro Romano Impero) dovette ben presto fare i conti con l’intrinseca debolezza dell'autorità del sovrano sui territori da lui controllati che, insieme all’assenza di un adeguato controllo delle vie marittime e al sottosviluppo economico in cui gravava il regno, determinò nel 843 una spartizione dei domini (nota come “Spartizione di Verdun” o “Trattato di Verdun” fra i nipoti di Carlo Magno: Lotario, Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico.

 

 


Sebbene Carlo Magno fosse un sovrano analfabeta, egli si dedicò attivamente per tutta la sua vita alla promozione e alla difesa della cultura, circondandosi dei maggiori letterati del tempo e fondando una schola palatina presso la sede imperiale di Aquisgrana con finalità culturali, scientifiche e politiche.

 

 

 

Accanto a questa dimensione propriamente scientifica, Carlo Magno favorì la diffusione capillare dell'ordine benedettino, incentivando la fondazione di monasteri ed abbazie sia come centro di propagazione della fede cattolica sia come luogo di produzione e conservazione del sapere. L’influsso dell’Imperatore, infine, si estese ben oltre, dando origine alla chanson de geste, genere letterario di tipo epico, diffusosi nella Francia centrale e settentrionale dopo il Mille.

 

 

 

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